Uscito da poche settimane, ecco il nuovo film di Jane Campion
(regista de “Lezioni di piano”); un film che parte bene,
con il viaggio di una disperata madre in India, alla ricerca
della figlia (Kate Winslet, sopravvissuta al Titanic), seguace
di un guru indiano. Lo scopo è riportarla alla sua patria,
l’Australia. Ma la ragazza non ne vuole sapere. Così entra
in scena Harvey Keitel (“Bugsy”, “Lezioni di piano”), una
specie di maestro che cercherà di riportare sulla retta
via la ragazza sperduta. Cosa può accadere se non che la
Winslet si innamora dell’anziano Keitel? Ne nasce un rapporto
tormentato dai rimorsi e dalla voglia di sesso di entrambi
i partner (senza fondo la Winslet, che vuole godere ed insegna
al suo buon vecchio le tecniche dell’amore!). Sullo sfondo
i problemi della famiglia di lei (il padre scappa con la
segretaria, il fratello è omosessuale) e i bellissimi paesaggi
del deserto australiano. Ma non si capisce in effetti a
cosa miri il film. Si esce e ci si pone la seguente domanda:
ero io che non ho capito il film, c’era forse un significato
nascosto grazie al quale avrebbe avuto senso, oppure è il
film stesso che non vale niente? Secondo me si deve andare
per la terza opzione. D’altronde, basta vedere la scena
nella quale Keitel viene vestito da donna (con tanto di
rossetto e abito da sera rosso) e la Winslet rimane nuda
di notte nel deserto (non è una bella visione, ve lo assicuro!),
per capire che manca innanzitutto la serietà.
Stroncato
dalla Critica **
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Redazione Miuzik.com